LA QUOTA FISSA TRASCINA LE SCOMMESSE SULL’IPPICA

di Luigi Migliaccio

Sono stati diffusi nei giorni scorsi i dati della raccolta per le scommesse ippiche relative al primo quadrimestre del 2024. L’incasso complessivo ha lasciato registrare un incremento dell’1,1% (232,89 mln di euro contro i 230,44 dello scorso anno) con un gettito per le casse dello Stato pressoché invariato, 41,73 mln contro 41,66, a cambiare sempre più è però la modalità della raccolta. La locomotiva, infatti, continua ad essere rappresentata dalle scommesse a quota fissa, che rappresentano l’80% di movimento del settore e sono passate da 178 a 186 milioni di incassi dando un incremento di gettito del 7,7% e ha garantito l’aumento del totale degli introiti a favore dello Stato. Il gioco a totalizzatore è infatti in ulteriore calo (46,76 mln nel primo quadrimestre 2024 contro i 52,02 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno), calo che si ripercuote anche sulle entrate erariali da esso derivanti. Nel particolare va segnalato che quelle prodotte dalle scommesse a quota fissa sono salite a 26 milioni di euro, contro i 24 del 2023, mentre, al contrario, quelle delle scommesse al totalizzatore registrano un decremento passando da 17,76 milioni a 16,17, ovvero una diminuzione pari a circa il 9%.

Sotto questo aspetto appare quindi sempre più necessario lavorare di concerto con Adm su una riforma globale delle scommesse e, in particolare, sul prelievo delle scommesse a quota fissa. Sarebbe infatti importante sfruttare i trend di crescita della quota fissa spingendo la stessa mediante l’abbassamento delle aliquote di prelievo, dando, al contempo, un segnale di fiducia al mercato. Per non provocare un impatto troppo importante sulle entrate erariali, che potrebbero a questo punto subire un primo ribasso veloce salvo poi recuperare terreno e successivamente aumentare con l’aumento dei volumi di gioco, è stato elaborato, sulla falsariga di quanto avvenuto a suo tempo per le scommesse sportive, un progetto di abbassamento delle aliquote a scaglioni: la tassazione diminuirebbe in base al progressivo aumento della raccolta garantendo così un flusso costante di entrate.